Ottimo articolo, per una come me che sí collega tutto, Greta è sempre un esempio da seguire. Ed è ovvio che venga oscurata. Siamo noi che dobbiamo impedirlo
Ottimo articolo, Chiara! Purtroppo, come mi disse tempo fa il biologo marino Howard Dryden, la natura complessa e nascosta di certi sistemi influisce sulla capacità delle persone di vederne la reale complessità e tutti i collegamenti possibili. Sarebbe bello se tutte e tutti avessimo più familiarità con il pensiero sistemico, aiuterebbe a ridurre il giudizio fine a se stesso e probabilmente a risolvere (o quanto meno mitigare) realmente questi e altri problemi.
Interessante lettura che mi suscita un’altra triste riflessione, ossia che purtroppo ormai tanti non vanno oltre la semplificazione dei concetti. La complessità dei fenomeni sociali e di conseguenza politici non viene colta, probabilmente perché richiede fatica, in primis il mettersi in discussione riconoscendo che noi, abituati al comfort, arriviamo ad accettare i cambiamenti fini al punto in cui non dobbiamo rinunciare al nostro benessere. Tutti son più o meno bravi e d’accordo nel dichiarare la giusta sociale, l’equità, il famoso “cambio di paradigma”, ma a guardarci bene storciamo il naso se non c’è campo per il cellulare o meglio lo smartphone. Insomma, i classici rivoluzionari da tavolino. Affrontare discussioni che maieuticamente ci portano a disvelare le vere cause delle ingiustizie sociali, delle catastrofi ambientali e via discorrendo, nella migliore delle ipotesi fa sbadigliare per non dire che si viene presi per visionari folli. Resto tuttavia dell’idea di perseverare nella critica costruttiva o se si preferisce nel decostruire la realtà attuale.
Non sono d’accordo con lei. Imbastardire una lotta giusta come quella ecologica con altri ismi come colonialismo imperialismo ecc. porta la lotta stessa in secondo piano. Dare le colpe non aiuta di certo a risolvere il problema. Senza contare che quello a cui dà la colpa é anche quello che garantisce ai popoli di crescere in benessere. Come la lotta per i femminicidi macchiata dai pro-pal. Pensa davvero che il femminismo ne abbia beneficiato? Le lotte di Greta sono come la sua lotta ecologista: vuote e prive di contenuti perché non danno mai una soluzione, ma mostrano solo il problema. Sun tzu diceva: se non porti soluzioni sei parte del problema. Ovviamente questa è la mia idea, ma ho trovato il suo articolo molto stimolante per una discussione e un ragionamento. Le faccio quindi i miei più sentiti complimenti e spero di leggerla ancora.
Quindi Thunberg sbaglia perché punta il dito sulle cause, e poi perché non si occupa delle cause?
Dare le colpe è NECESSARIO per risolvere il problema: pensi di poter eliminare una malattia senza conoscerne le cause? È esattamente quello che fa Thunberg. Le soluzioni tecniche al problema le conosciamo da anni o decenni. Mancano le soluzioni politiche.
Lei non addita le cause addita i colpevoli. Che é quello che ho scritto.Sono due cose diverse. Se sono chiare le soluzioni tecniche poi sarebbe bello saperle perché non mi sembrano così chiare. Il colonialismo é la causa della disparità sociale. Bene quale è la soluzione? Attenti però che la soluzione potrebbe non piacere agli stessi che la propongono!
Ciao Nicola, mi fa piacere che tu abbia apprezzato l'articolo. Capisco il tuo punto di vista, ma non lo condivido. L’idea che "imbastardire" la lotta ecologista con altri "ismi" la renda meno efficace parte dal presupposto che i problemi sociali e ambientali siano separabili. In realtà, la crisi climatica è il prodotto di un sistema economico e politico che ha radici nel colonialismo, nel capitalismo estrattivista e nelle disuguaglianze globali. Ignorare queste connessioni significa affrontare solo i sintomi senza mai toccare le cause strutturali. Per questo si dice che le lotte sono e devono essere necessariamente intersezionali, ovvero abbracciare più cause in quanto connesse. Non possiamo "risolvere" la crisi climatica senza pensare al sistema politico e sociale che la tiene viva.
Dire che "dare la colpa non aiuta a risolvere il problema" è una semplificazione pericolosa. Non si tratta di distribuire colpe in astratto, ma di identificare le responsabilità di chi detiene il potere economico e politico, e di chi ha storicamente beneficiato della distruzione ambientale e dello sfruttamento delle risorse. Greta Thunberg e molte altre attiviste non si limitano a mostrare il problema, ma propongono soluzioni concrete: giustizia climatica, transizione ecologica equa o il disinvestimento dai combustibili fossili. Se il sistema le ignora, non è perché siano "vuote", ma perché fanno paura. Su come poi tecnicamente farle sicuramente ci voglio più persone e più menti esperte che si mettono insieme e collaborano, ma prima di tutto c'è bisogno che i governi prendano atto che serve un cambiamento.
La ringrazio per la risposta. Trovo il modo di porre il problema troppo filosofico. In teoria lei ha ragione mané utopia. L’ecologismo non é la salvaguardia del paesaggio né rimediare alle ingiustizie. É meramente la produzione di energia nel rispetto dell’ambiente. Andre Gorz sosteneva che l’ecologismo é socialismo. Sappiamo i danni che ha fatto il socialismo. Non si tratta quindi di dare la colpa al colonialismo ( che proprio non c’entra), ma semmai al capitalismo che considera le risorse ambientali infinite e l’homo economicus affamato sempre di nuovi prodotti. Ma ecco che il capitalismo con le sue problematiche si é rivelato l’unico sistema che funziona e l’unico in grado di portare progresso alle popolazioni indigenti. Nel suo libro sulla storia dell’Africa scritto da una africana di Zeinab Badawi , nel parlare della tratta degli schiavi, spiega bene perché non bisogna dare la colpa se si vuole trovare una soluzione. In merito sarebbe utile un bel confronto tra questi punti di vista che qualche post non può esaurire, ma con qualcuno più capace di me nell’esporli. Intanto comunque bene parlarne e confrontarsi. La ringrazio ancora.
Sarebbe interessante capire che cosa di preciso nella lotta di Greta risulti vuota e priva di contenuto, Nicola. Dare le giuste e meritate colpe aiuta a risolvere a risolvere il problema eccome, in quanto crea consapevolezza sul problema e la sua origine. Francamente vuoto e privo di contenuto mi sembra il suo commento, non di certo il coraggio di una giovane donna che ha contribuito ad amplificare la risonanza di un problema che riguarda tutte e tutti noi.
Mi dica tre cose che la giovane coraggiosa donna abbia detto per risolvere il problema? Additare chi ha colpa che sono sempre i cattivi capitalisti i colonialisti e tutti gli isti che vuole non aiuta a risolvere il problema io ho contribuito a scrivere questo: https://partitoliberaldemocratico.com/ambienteenergia/. La mia proposta é il nucleare. Di questo c’è bisogno. Non filosofia ma proposte concrete e vere. Ripeto ancora una cosa é additare i colpevoli e siamo tutti capaci una cosa é dare proposte.
Giorni fa abbiamo visto una foto social nella quale erano insieme Francesca Albanese e Greta thunberg, che indossava la maglietta della ex GKN.
Una immagine potente di convergenza.
Crediamoci!
Ottimo articolo!
Ottimo articolo, per una come me che sí collega tutto, Greta è sempre un esempio da seguire. Ed è ovvio che venga oscurata. Siamo noi che dobbiamo impedirlo
Ottimo articolo, Chiara! Purtroppo, come mi disse tempo fa il biologo marino Howard Dryden, la natura complessa e nascosta di certi sistemi influisce sulla capacità delle persone di vederne la reale complessità e tutti i collegamenti possibili. Sarebbe bello se tutte e tutti avessimo più familiarità con il pensiero sistemico, aiuterebbe a ridurre il giudizio fine a se stesso e probabilmente a risolvere (o quanto meno mitigare) realmente questi e altri problemi.
articolo molto interessante! grazie!
Interessante lettura che mi suscita un’altra triste riflessione, ossia che purtroppo ormai tanti non vanno oltre la semplificazione dei concetti. La complessità dei fenomeni sociali e di conseguenza politici non viene colta, probabilmente perché richiede fatica, in primis il mettersi in discussione riconoscendo che noi, abituati al comfort, arriviamo ad accettare i cambiamenti fini al punto in cui non dobbiamo rinunciare al nostro benessere. Tutti son più o meno bravi e d’accordo nel dichiarare la giusta sociale, l’equità, il famoso “cambio di paradigma”, ma a guardarci bene storciamo il naso se non c’è campo per il cellulare o meglio lo smartphone. Insomma, i classici rivoluzionari da tavolino. Affrontare discussioni che maieuticamente ci portano a disvelare le vere cause delle ingiustizie sociali, delle catastrofi ambientali e via discorrendo, nella migliore delle ipotesi fa sbadigliare per non dire che si viene presi per visionari folli. Resto tuttavia dell’idea di perseverare nella critica costruttiva o se si preferisce nel decostruire la realtà attuale.
Ottimo articolo davvero.
Non sono d’accordo con lei. Imbastardire una lotta giusta come quella ecologica con altri ismi come colonialismo imperialismo ecc. porta la lotta stessa in secondo piano. Dare le colpe non aiuta di certo a risolvere il problema. Senza contare che quello a cui dà la colpa é anche quello che garantisce ai popoli di crescere in benessere. Come la lotta per i femminicidi macchiata dai pro-pal. Pensa davvero che il femminismo ne abbia beneficiato? Le lotte di Greta sono come la sua lotta ecologista: vuote e prive di contenuti perché non danno mai una soluzione, ma mostrano solo il problema. Sun tzu diceva: se non porti soluzioni sei parte del problema. Ovviamente questa è la mia idea, ma ho trovato il suo articolo molto stimolante per una discussione e un ragionamento. Le faccio quindi i miei più sentiti complimenti e spero di leggerla ancora.
Quindi Thunberg sbaglia perché punta il dito sulle cause, e poi perché non si occupa delle cause?
Dare le colpe è NECESSARIO per risolvere il problema: pensi di poter eliminare una malattia senza conoscerne le cause? È esattamente quello che fa Thunberg. Le soluzioni tecniche al problema le conosciamo da anni o decenni. Mancano le soluzioni politiche.
Lei non addita le cause addita i colpevoli. Che é quello che ho scritto.Sono due cose diverse. Se sono chiare le soluzioni tecniche poi sarebbe bello saperle perché non mi sembrano così chiare. Il colonialismo é la causa della disparità sociale. Bene quale è la soluzione? Attenti però che la soluzione potrebbe non piacere agli stessi che la propongono!
Ciao Nicola, mi fa piacere che tu abbia apprezzato l'articolo. Capisco il tuo punto di vista, ma non lo condivido. L’idea che "imbastardire" la lotta ecologista con altri "ismi" la renda meno efficace parte dal presupposto che i problemi sociali e ambientali siano separabili. In realtà, la crisi climatica è il prodotto di un sistema economico e politico che ha radici nel colonialismo, nel capitalismo estrattivista e nelle disuguaglianze globali. Ignorare queste connessioni significa affrontare solo i sintomi senza mai toccare le cause strutturali. Per questo si dice che le lotte sono e devono essere necessariamente intersezionali, ovvero abbracciare più cause in quanto connesse. Non possiamo "risolvere" la crisi climatica senza pensare al sistema politico e sociale che la tiene viva.
Dire che "dare la colpa non aiuta a risolvere il problema" è una semplificazione pericolosa. Non si tratta di distribuire colpe in astratto, ma di identificare le responsabilità di chi detiene il potere economico e politico, e di chi ha storicamente beneficiato della distruzione ambientale e dello sfruttamento delle risorse. Greta Thunberg e molte altre attiviste non si limitano a mostrare il problema, ma propongono soluzioni concrete: giustizia climatica, transizione ecologica equa o il disinvestimento dai combustibili fossili. Se il sistema le ignora, non è perché siano "vuote", ma perché fanno paura. Su come poi tecnicamente farle sicuramente ci voglio più persone e più menti esperte che si mettono insieme e collaborano, ma prima di tutto c'è bisogno che i governi prendano atto che serve un cambiamento.
La ringrazio per la risposta. Trovo il modo di porre il problema troppo filosofico. In teoria lei ha ragione mané utopia. L’ecologismo non é la salvaguardia del paesaggio né rimediare alle ingiustizie. É meramente la produzione di energia nel rispetto dell’ambiente. Andre Gorz sosteneva che l’ecologismo é socialismo. Sappiamo i danni che ha fatto il socialismo. Non si tratta quindi di dare la colpa al colonialismo ( che proprio non c’entra), ma semmai al capitalismo che considera le risorse ambientali infinite e l’homo economicus affamato sempre di nuovi prodotti. Ma ecco che il capitalismo con le sue problematiche si é rivelato l’unico sistema che funziona e l’unico in grado di portare progresso alle popolazioni indigenti. Nel suo libro sulla storia dell’Africa scritto da una africana di Zeinab Badawi , nel parlare della tratta degli schiavi, spiega bene perché non bisogna dare la colpa se si vuole trovare una soluzione. In merito sarebbe utile un bel confronto tra questi punti di vista che qualche post non può esaurire, ma con qualcuno più capace di me nell’esporli. Intanto comunque bene parlarne e confrontarsi. La ringrazio ancora.
Sarebbe interessante capire che cosa di preciso nella lotta di Greta risulti vuota e priva di contenuto, Nicola. Dare le giuste e meritate colpe aiuta a risolvere a risolvere il problema eccome, in quanto crea consapevolezza sul problema e la sua origine. Francamente vuoto e privo di contenuto mi sembra il suo commento, non di certo il coraggio di una giovane donna che ha contribuito ad amplificare la risonanza di un problema che riguarda tutte e tutti noi.
Mi dica tre cose che la giovane coraggiosa donna abbia detto per risolvere il problema? Additare chi ha colpa che sono sempre i cattivi capitalisti i colonialisti e tutti gli isti che vuole non aiuta a risolvere il problema io ho contribuito a scrivere questo: https://partitoliberaldemocratico.com/ambienteenergia/. La mia proposta é il nucleare. Di questo c’è bisogno. Non filosofia ma proposte concrete e vere. Ripeto ancora una cosa é additare i colpevoli e siamo tutti capaci una cosa é dare proposte.