Certa parte del giornalismo, della politica e della società vorrà sempre far finta di avere la propria verità in tasca per difendere gli interessi della parte che rappresenta.
Qualcuno, che non ha voglia o la capacità di approfondire, ci crede pure. E il gioco è fatto.
Nella risposta ai numeri del consenso, si riporta che il primo studio prevedeva un sondaggio via web, cui ha risposto solo il 30% degli interpellati, di cui l'80% si è detto convinto che l'uomo abbia un impatto significativo. Cioè il 24% degli scienziati si è sbilanciato, e tra gli specialisti il 29%. E l'altro 70% che non ha risposto? Forse la mail di invito è finita nello spam, oppure aveva cose più urgenti da fare. Capita, con i sondaggi web.
Si cita poi un lavoro di analisi degli abstract: dei 12000 considerati, 4000 si sbilanciavano, e tra questi il 97% è antropocentrico. Cioè sempre il 33% si sbilancia, e sempre il 32% è antropocentrico.
A meno di una coincidenza eclatante, dopotutto le email del sondaggio devono aver superato l'antispam, e forse sono state scartate attivamente da chi non voleva immischiarsi nella diatriba. Quello stesso 70% che poi non prende posizione neanche negli abstract delle proprie pubblicazioni.
Quando leggo libri come quello che viene recensito mi chiedo se Porro e gli altri negazionisti hanno dei figli. Il loro approccio, distante da qualunque sorta di obiettività, per non parlare dell'ignoranza assoluta del metodo scientifico, teso soltanto a cercare e riportare solamente le informazioni che sostengono quello che vogliono indefessamente sostenere suona come la definitiva condanna all'ingestibilità del futuro climatico del nostro pianeta. Come minimo si dovrebbe tenere un elenco di questi figuri per far sapere alle future generazioni chi dovranno ringraziare per il mondo in cui si troveranno a vivere.
Sapete se c'è qualcuno che sta tenendo l'elenco dei negazionisti climatici?
Il nostro lavoro non ha come obiettivo fare la lista dei buoni e dei cattivi, ma diffondere informazioni scientifiche con un linguaggio accessibile, per raggiungere più persone possibili. Con gli strumenti a disposizione poi ognuno potrà fare le proprie valutazioni.
Mi piacerebbe vedere Porro confrontarsi con il gruppo dei Climalteranti... Allora ci sarebbe davvero da prendere i popcorn e farsi due risate.
Mi chiedo come sia possibile che venga pubblicato un libro (che di sicuro venderà anche molte copie, Vannacci docet - con l'aggravante che qui non è self publishing!) con delle tesi che un fact checking abbastanza semplice può smentire.
(perdona l'espressione "abbastanza semplice" è solo per dire che non ci si è addentrati nel discutere parametri ed equazioni di un modello climatico, ma si è fatta una verifica accurata di fonti e citazioni, che qualunque giornalista o editore intellettualmente onesto dovrebbe fare)
Purtroppo molti falsari del clima
Certa parte del giornalismo, della politica e della società vorrà sempre far finta di avere la propria verità in tasca per difendere gli interessi della parte che rappresenta.
Qualcuno, che non ha voglia o la capacità di approfondire, ci crede pure. E il gioco è fatto.
Vero, ma insieme possiamo comunque disseminare in rete informazioni scientifiche accessibili per chi invece vuole capire meglio.
Senza dubbio. È un obbligo morale di fronte a certi comportamenti.
Nella risposta ai numeri del consenso, si riporta che il primo studio prevedeva un sondaggio via web, cui ha risposto solo il 30% degli interpellati, di cui l'80% si è detto convinto che l'uomo abbia un impatto significativo. Cioè il 24% degli scienziati si è sbilanciato, e tra gli specialisti il 29%. E l'altro 70% che non ha risposto? Forse la mail di invito è finita nello spam, oppure aveva cose più urgenti da fare. Capita, con i sondaggi web.
Si cita poi un lavoro di analisi degli abstract: dei 12000 considerati, 4000 si sbilanciavano, e tra questi il 97% è antropocentrico. Cioè sempre il 33% si sbilancia, e sempre il 32% è antropocentrico.
A meno di una coincidenza eclatante, dopotutto le email del sondaggio devono aver superato l'antispam, e forse sono state scartate attivamente da chi non voleva immischiarsi nella diatriba. Quello stesso 70% che poi non prende posizione neanche negli abstract delle proprie pubblicazioni.
Quando leggo libri come quello che viene recensito mi chiedo se Porro e gli altri negazionisti hanno dei figli. Il loro approccio, distante da qualunque sorta di obiettività, per non parlare dell'ignoranza assoluta del metodo scientifico, teso soltanto a cercare e riportare solamente le informazioni che sostengono quello che vogliono indefessamente sostenere suona come la definitiva condanna all'ingestibilità del futuro climatico del nostro pianeta. Come minimo si dovrebbe tenere un elenco di questi figuri per far sapere alle future generazioni chi dovranno ringraziare per il mondo in cui si troveranno a vivere.
Sapete se c'è qualcuno che sta tenendo l'elenco dei negazionisti climatici?
Il nostro lavoro non ha come obiettivo fare la lista dei buoni e dei cattivi, ma diffondere informazioni scientifiche con un linguaggio accessibile, per raggiungere più persone possibili. Con gli strumenti a disposizione poi ognuno potrà fare le proprie valutazioni.
Bentornati! 🍀
Grazie! Abbiamo un programma intenso per i prossimi mesi 😉
Mi piacerebbe vedere Porro confrontarsi con il gruppo dei Climalteranti... Allora ci sarebbe davvero da prendere i popcorn e farsi due risate.
Mi chiedo come sia possibile che venga pubblicato un libro (che di sicuro venderà anche molte copie, Vannacci docet - con l'aggravante che qui non è self publishing!) con delle tesi che un fact checking abbastanza semplice può smentire.
(perdona l'espressione "abbastanza semplice" è solo per dire che non ci si è addentrati nel discutere parametri ed equazioni di un modello climatico, ma si è fatta una verifica accurata di fonti e citazioni, che qualunque giornalista o editore intellettualmente onesto dovrebbe fare)
La verifica dei fatti e delle fonti è proprio la base di A Fuoco. Grazie di leggerci e aiutarci a diffondere questo progetto. 🙂