Interessante: "la soluzione a un problema a volte può essere più indigesta del problema stesso, con la conseguenza che si preferisce negare l’esistenza del secondo".
Anche non volendo negare il problema, le soluzioni proposte non sono indigeste, ma sono oggettivamente stupide e quindi inquietanti. Basterebbe la favoletta delle energie rinnovabili che magicamente sostituiscono i combustibili fossili a far venire i brividi.
sulle soluzioni per la decarbonizzazione da quello che so la maggioranza degli esperti non pensa che le rinnovabili debbano sostituire da sole i combustibili fossili. Le rinnovabili costituirebbero solo una parte del mix energetico.
Grazie Maurizio per avermi risposto. Giustissimo quello che dici. Il punto è proprio il "mix": nessuna tecnologia vive separata dalle altre e quindi bisognerebbe parlare di affiancamento e non di sostituzione. Poi si dovrebbe ammettere che il nucleare è imprescindibile (non per la CO2, ma per quanto cresce la domanda di energia!).
Da ultimo, dovremmo ricordare che i combustibili fossili (e la rivoluzione industriale che hanno alimentato) non hanno prodotto soltanto i gas serra, ma in soli 200 anni un progresso che non si era mai visto in oltre 300.000 anni di presenza dei sapiens sulla Terra. Inquinamento, progresso, esaurimento delle risorse, sviluppo sociale, libertà, distruzione della natura, telecomunicazioni... un groviglio complesso e non una lavagna con un riga di gessetto che divide i buoni dai cattivi.
Grazie, veramente illuminante, i nostri bisogni di libertà, sicurezza, di salute, di sussistenza , di cura dei nostri figli, etc etc sono importanti più di quello che pensiamo e possono portarci a fare distinguo non motivati scientificamente. È importante per me che credo alla crisi climatica che si impari a comunicare la transizione ecologica, culturale, economica, energetica etc etc in modo da rassicurare che i bisogni di tutti saranno tenuti di conto e di stabilire strategie comuni che soddisfino i bisogni anche di chi subirà maggiormente la necessaria trasformazione per il bene di tutti! So che non sarà facile perché c'è chi vive l'emergenza delle conseguenze della crisi climarica che non può rimandare ma è anche vero che il tempo per trovare strategie comuni alla fine farà risparmiare tempo e la transizione procederà con meno ostacoli ideologici.
Grazie a te Leonardo. Siamo d'accordo, la transizione deve rispondere alle domande e ai bisogni di tutte le persone.
In un pezzo di gennaio dicevamo proprio: "Il dibattito democratico su come spostarci, viaggiare, illuminare, riscaldare, compensare, riparare, adattare deve essere allargato, non ristretto. E, per essere allargato, bisogna accogliere le domande, farsene carico, prendersene cura. "
Grazie per l'articolo.
Interessante: "la soluzione a un problema a volte può essere più indigesta del problema stesso, con la conseguenza che si preferisce negare l’esistenza del secondo".
Anche non volendo negare il problema, le soluzioni proposte non sono indigeste, ma sono oggettivamente stupide e quindi inquietanti. Basterebbe la favoletta delle energie rinnovabili che magicamente sostituiscono i combustibili fossili a far venire i brividi.
Ciao Franco,
sulle soluzioni per la decarbonizzazione da quello che so la maggioranza degli esperti non pensa che le rinnovabili debbano sostituire da sole i combustibili fossili. Le rinnovabili costituirebbero solo una parte del mix energetico.
Grazie Maurizio per avermi risposto. Giustissimo quello che dici. Il punto è proprio il "mix": nessuna tecnologia vive separata dalle altre e quindi bisognerebbe parlare di affiancamento e non di sostituzione. Poi si dovrebbe ammettere che il nucleare è imprescindibile (non per la CO2, ma per quanto cresce la domanda di energia!).
Da ultimo, dovremmo ricordare che i combustibili fossili (e la rivoluzione industriale che hanno alimentato) non hanno prodotto soltanto i gas serra, ma in soli 200 anni un progresso che non si era mai visto in oltre 300.000 anni di presenza dei sapiens sulla Terra. Inquinamento, progresso, esaurimento delle risorse, sviluppo sociale, libertà, distruzione della natura, telecomunicazioni... un groviglio complesso e non una lavagna con un riga di gessetto che divide i buoni dai cattivi.
Grazie, veramente illuminante, i nostri bisogni di libertà, sicurezza, di salute, di sussistenza , di cura dei nostri figli, etc etc sono importanti più di quello che pensiamo e possono portarci a fare distinguo non motivati scientificamente. È importante per me che credo alla crisi climatica che si impari a comunicare la transizione ecologica, culturale, economica, energetica etc etc in modo da rassicurare che i bisogni di tutti saranno tenuti di conto e di stabilire strategie comuni che soddisfino i bisogni anche di chi subirà maggiormente la necessaria trasformazione per il bene di tutti! So che non sarà facile perché c'è chi vive l'emergenza delle conseguenze della crisi climarica che non può rimandare ma è anche vero che il tempo per trovare strategie comuni alla fine farà risparmiare tempo e la transizione procederà con meno ostacoli ideologici.
Grazie a te Leonardo. Siamo d'accordo, la transizione deve rispondere alle domande e ai bisogni di tutte le persone.
In un pezzo di gennaio dicevamo proprio: "Il dibattito democratico su come spostarci, viaggiare, illuminare, riscaldare, compensare, riparare, adattare deve essere allargato, non ristretto. E, per essere allargato, bisogna accogliere le domande, farsene carico, prendersene cura. "
https://www.a-fuoco.it/p/non-tutto-lo-scetticismo-climatico